Il colonnello si congedò, lasciando Yokoi a
lisciarsi le penne come un pavone. “Capo squadra. Sono due parole. Vi è
abbastanza chiaro?”
Non lo si poteva proprio reggere, infatti
Tori sbottò “Sì ma per le azioni militari. Per il resto, non pensare nemmeno che
io ti debba alcun tipo di obbedienza!” e io gli feci coro dicendo :“E’ proprio
vero che qualcuno potrebbe imparare la potenza di due parole, ‘per’ e ‘favore’.
Credo che ci sia qualcosa di simile anche nel Bushido, è esatto?”
Le nostre schermaglie proseguirono fino a
destinazione, e a bordo del sommergibile era palpabile l’attesa per il momento
in cui avremmo rivisto quella donna. Tori in particolare non faceva mistero di
quanto ne fosse stato colpito, ed Egami rispondeva con blanda cortesia. Yokoi
non diceva nulla, ma l’atmosfera che si respirava in quello spazio ristretto
ricordava un cortile con troppi gatti e la luna piena.
Infine la incontrammo, e in silenzio e con
la solita spocchia verso i non militari fece l’uso che era tenuta a fare del
proprio potere lasciandoci in un vicolo, nei pressi dei luoghi in cui si
combatteva. Era buio pesto, e lei ci indicò una direzione, ma nessuna strada
portava di lì. Presto ci rendemmo conto che perdersi era fin troppo facile, e
che le truppe nemiche correvano in tutte le direzioni. Seguendo una squadriglia
indiana arrivammo a un posto di blocco fornito di mitragliatore, e anche se io
avrei preferito cercare di passare inosservata i miei compagni ritennero di non
potersi lasciare alle spalle un potenziale nemico. Così Tori assunse la propria
forma gigantesca, e abbatté tutte le pareti in carta di riso e i pochi muri che
ci separavano dai nemici. Yokoi in un batter di ciglia ne decapitò 8, io e Tori
altri 5 a
testa, e ad Egami restò l’ultimo. Mi guardai attorno, e vidi i resti di
un’altra rivoltante mattanza che avrebbe arricchito il nostro prestigio.
Arrivati al tempio, trovammo due novizi
intenti a spazzare i pavimenti, malgrado la battaglia. Chiedemmo di accedere al
tempio per pregare, e loro non mostrarono meraviglia. Nel cortile c’era un
monaco, raccolto nella posizione del loto, che ci stava aspettando. Si presentò
come Egg Sheng, ed emanava un’aura di potenza quasi tangibile, ma Yokoi, che
era l’unico a non averla avvertita, gli disse a chiare lettere la ragione per
cui eravamo lì e cominciò un surreale braccio di ferro per decidere chi avrebbe
attaccato.
Tori si sentiva il più adatto, ma il nostro
ineffabile caposquadra riteneva che fosse suo dovere essere il primo e l’unico
a combattere. Abbondantemente seccati dalla sua arroganza, ci disponemmo tutti
all’attesa. Il monaco era disarmato, ma la sua abilità non faceva sembrare
questo fatto un peso difficile da affrontare. Dopo pochi minuti le piastre
pettorali dell’armatura di Yokoi erano già ridotte a rottami e lui perdeva
sangue dalle ferite al petto, ma il combattimento continuava. Con un colpo che
mi ritrovai ad ammirare affondò il proprio wakizashi nella coscia del nemico,
ma questi riuscì a dominare il dolore e a disporsi per un nuovo colpo.
Tori non poteva muoversi senza farsi
notare, ma io ed Egami approfittammo dell’occasione per sgattaiolare oltre,
fino ad arrivare ad una stanza dove, guardato a vista da due monaci, era
situato un altare.
Egami fece uso dei suoi talenti, e
attraverso la concentrazione addensò l’aria attorno a noi fino a creare una
nebbia, impenetrabile a qualsiasi sguardo fuorché il suo.
Questo disorientò i nostri nemici, ma anche
me, che sentivo qualcuno avvicinarsi ma non sapevo se era amico o nemico.
Allora attraverso la telepatia parlai ad Egami, e compresi di avere davanti un
nemico. Posi fine ai suoi passi, e quando la nebbia si alzò vidi che anche il
mio compagno aveva riservato le stesse attenzioni all’altro accolito.
Sull’altare era posato un mezzo anello
dorato, largo più o meno una spanna. Egami confermò che era carico di potere, e
quando l’afferrai me ne resi conto io stessa. Lo infilai nel corpetto, e
tornammo verso la sala dove si stava svolgendo il duello.
Dal diario di E.G.Kogoro (Nadia Baldisseri)
Dal diario di E.G.Kogoro (Nadia Baldisseri)
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